XTRACTOR SOUTH AFRICA – WEEK 2
La spedizione Xtractor continua. Circa 2000 kilometri sono stati percorsi dai nostri 4 trattori McCormick.
Ecco cosa ha affrontato il convoglio Xtractor nella seconda settimana:
- 9 aprile – Addo-Cradock: I trattori iniziano il percorso verso nord, tragitto che li condurrà attraverso la regione semi arida del Karoo ed infine nel deserto del Kalahari. La strada è bella, c’è poco traffico ed il sole splende. La sera, il convoglio è stato invitato dal dealer McCradick di Cradock che ha radunato per l’occasione, un folto gruppo di agricoltori locali che desiderano dare il benvenuto a Xtractor. All’arrivo c’è già un agnello intero sulla griglia, mentre il nostro chef Ilario Vinciguerra raccoglie la sfida e si mette ai fornelli per preparare un piatto con ingredienti locali trovati nel mercato del posto. La zona è nota per gli allevamenti di bovini e pecore e le coltivazioni di agrumi oltre che per la produzione di latte, burro e formaggio.
- 10 aprile – Cradock-Graaf Reinet: Il viaggio si snoda tra il tipico paesaggio di Karoo, un’arida pianura macchiata da basse montagne fortemente erose che ricordano vagamente certi angoli del vecchio West. È deserta, non c’è nulla che l’occhio possa vedere e anche gli insediamenti sono pochi e distanti tra loro. È territorio di azienda agricole che si occupano di bovini e pecore merino, allevati in enormi fattorie delimitate da recinti che dividono le distese kilometriche. I trattori infine raggiungono Graaf Reinet e sono pronti a scoprire la famosa Valle della Desolazione, uno dei punti salienti del Sud Africa che pare sia particolarmente bella al tramonto.
- 11 aprile – Graaf Reinet-Victoria West: Oggi i trattori incontrano la strada libera. L’arida pianura che si estende è altrettanto deserta. Neanche una pecora. Alla prima fermata per un caffè, ci informano che non hanno abbastanza provviste per un gruppo così folto, quindi dirigono il convoglio in un altro posto lungo la strada (uno dei circa tre dell’intera città). I trattori, parcheggiati lungo il bordo del marciapiede, suscitano molto scalpore. Anche a Victoria West, la piccola città dove passiamo la notte, il nostro arrivo non passa inosservato.
- 12 aprile – Victoria West –Prieska: Il cielo tempestoso sopra di noi, conferisce un’atmosfera strana all’arida pianura arricchita da cespugli spinosi. Grandi nuvole minacciose prendono vigore e ben presto le cateratte si aprono e la pioggia si riversa nei secchi. Il clima è bello e fresco, la visibilità è perfetta senza polvere. Il cielo poi si schiarisce e la strada si mostra ricca di pozzanghere, grandi e profonde come laghi. I trattori raggiungono la loro destinazione coperti di fango.
- 13 aprile – Prieska –Kakamas: Durante la notte, la piogga ha lavato parte del fango. L’obiettivo del giorno è coprire oltre 280 km lungo i raid in ghiaia, che si traducono in 8-9 ore al volante. I vecchi pali del telegrafo lungo la strada, sono abbelliti da enormi nidi che ospitano fino a 200 uccellini. Il convoglio si ferma all’ombra di un parco nel centro di una piccola città, e come sempre entro dieci minuti dall’arrivo, la polizia locale ci raggiunge seguita dalla gente del posto incuriosita. L’ospitalità sudafricana non smette di stupirci. Entriamo a Kakamas accompagnati da un tramonto spettacolare e troviamo ad accoglierci una miriade di cartelli di benvenuto, Christian, il dealer locale di McCormick ha organizzato un rinfresco per il team e un lavaggio completo per i mezzi.
- April 14th – Kakamas: Oggi non si viaggia, è un giorno di riposo. La fermata ci porta dunque alle cascate di Augrabies, “il grande rumore” come le chiamavano gli abitanti del luogo. Le seste cascate più alte sulla terra, hanno origine dal fiume Orange che scende di 200 metri in una gola lunga 18 km scavata nel fondovalle di granito. Se lungo l’Orange esistono molti depositi di diamanti alluvionali, la leggenda vuole che il più ricco si trovi sotto le acque agitate in fondo alla gola. Ma il dono più prezioso del potente fiume Orange, il più grande del Sudafrica, sono le sue acque. Grazie ad essa, questa regione conosciuta come Green Kalahari ospita rigogliosi vigneti che producono il 10% della produzione vinicola del paese.
- April 15th – Kakamas-Loch Maree: Superato il fiume Orange ci si inoltra nel Kalahari vero, il territorio del tutto arido che i primi abitatori boscimani chiamavano “Grande Sete”. Il Kalahari che vediamo noi è in realtà verdissimo e ricoperto da un tappeto di fiorellini gialli che continuano a perdita d’occhio. La strada sterrata si inerpica su un basso costone roccioso, serpeggiando su e giù per verdi colline arrotondate. Poi, gradualmente, si ritorna al paesaggio desertico, con grandi dune di sabbia rosse e cespugli verdi che si specchiano nelle pozzanghere lasciate da un recente acquazzone. Oggi non c’è polvere, ma moltissimo fango che ai nostri trattori non dispiace affatto, ma si rivela una sfida per i pick-up di supporto.
· April 16th – Loch Maree: La notte è stata un po’ agitata, al campo nel profondo del Kalahari dove siamo alloggiati. All’ora di cena si scatena un temporale furibondo con lampi e cascate d’acqua che prosegue quasi fino all’alba. I tetti di lamiera, progettati per un clima diverso, alla fine cedono e cominciano a fare entrare acqua da tutte le parti, oltre a creare un fortissimo rumore. Non il tipo di problema che ti aspetteresti di avere in un deserto. Il proprietario del campo, un allevatore, accompagna la squadra in un giro della sua immensa fattoria, tali dimensioni sono necessarie per sostenere il numero minimo di animali necessari per renderlo redditizio – bovini e pecore allevati per la carne, nel suo caso. È molto felice perché le piogge delle ultime settimane hanno concluso un prolungato periodo di siccità. In questa zona, di solito piove tra dicembre e aprile, in media tra 100 e 150 mm, ma grazie ai recenti rovesci, ora superano i 200 mm. Nella sua proprietà, c’è anche una salina che serviva per fornire sale a generazioni di abitanti in tutta la regione. La salina non funziona da un paio di settimane a causa delle piogge eccessive – il colmo, in un deserto!




