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SIP SPIDER 815|8T: Il leggero che si adatta

18 Giugno 2020 By piazzaflli

IL LEGGERO CHE SI ADATTA

SIP SPIDER 815|8T, falciacondizionatrice creata dal costruttore sloveno SIP

Continua l’analisi approfondita di alcune macchine del costruttore SIP, iniziata con un Test Attrezzatura riguardo al modello DISC 300 F RC, falciacondizionatrice frontale da 3 m di larghezza di lavoro.

La macchina è stata impiegata in un’azienda sulle colline parmensi per la produzione di foraggio destinato all’alimentazione bovina, latte dal quale nasce il Parmigiano Reggiano. A seguire lo sfalcio, quando necessario soprattutto i primi tagli dell’anno, i più abbondanti, il fieno richiede di essere voltato per migliorare e velocizzare l’essicamento. Con quasi 8 m di larghezza di lavoro ci pensa il SIP SPIDER 815|8T, anche sulle pendenze.

Il Test Attrezzatura è stato svolto in diversi appezzamenti dell’Azienda Agricola Carloni, a Cella di Noceto, nel comune di Noceto in provincia di Parma.

Le regolazioni sono molto facili da effettuare e consentono di variare

alcuni parametri per ottenere il miglior risultato possibile

IMPRESSIONI

Un elemento che non si può definire unico all’interno delle numerose macchine spandivoltafieno per la fienagione; ma che consente al SIP SPIDER di lavorare meglio non solo in terreni pianeggianti, dove si presentano meno variazioni del profilo del terreno, ma anche negli appezzamenti con pendenze e variazioni della stessa. È un sistema per lasciare in flottante il sollevatore del trattore: all’anteriore dell’attrezzo una coppia di ruotine in gomma, identiche a quelle dei giranti, permette al telaio portante di mantenere sempre la stessa altezza da terra. Grazie a tale soluzione nei terreni collinari e nei momenti in cui l’asse trattore-organi di lavoro non è allineato, le dita di lavoro dei giranti hanno meno probabilità di incidere sul terreno, mantenendo così in modo più costante la giusta altezza di lavoro. Anche l’angolo di spandimento può essere regolato, così come l’altezza dei rotori da terra. Le ruote di trasporto si posizionano idraulicamente sopra al telaio dei giranti centrali.

Il carrello in posizione sopraelevata ha sì il vantaggio di non ostruire il lancio del prodotto e di non calpestare la superficie della coltura, ma ha il limite di richiedere tempo per effettuare una retromarcia, in quanto per sollevare gli organi di lavoro da terra impiega diversi secondi a tornare in posizione: appoggiare l’assale di trasporto non è un’azione veloce. Lo spandimento è regolare ed uniforme sia in salita, pendenza laterale, che in discesa. Il lancio è piuttosto lungo con una regolazione standard dell’attrezzo rispetto ad altri marchi che tendenzialmente spostano il prodotto più verso l’alto che in lontananza. Le regolazioni sono molto facili da effettuare e consentono di variare alcuni parametri per ottenere il miglior risultato possibile a livello di spandimento: sia per quanto riguarda il lancio del fieno sia per quello che riguarda l’evitare più possibile contaminazioni da impurità che possono rovinarne la qualità. Il peso, considerate macchine leggere da montagna, per avere 8 giranti non è eccessivo: per larghezze di lavoro similari alcuni competitor offrono 6 giranti, uno svantaggio se si considera l’uniformità di lavorazione e la possibilità di seguire meglio il profilo del terreno con due ruote di appoggio e due rotori in più, ma una soluzione che d’altro canto può essere ritenuta scomoda sotto certi aspetti: significherebbe più manutenzione necessaria e se aumentano le componenti, possono idealmente aumentare anche le rotture.

L’attrezzo SIP è piuttosto ben bilanciato, si riesce ad impiegare con il regime 540E anche su pendenze importanti e non si fa eccessivamente tirare per la larghezza di lavoro considerevole. In un solo passaggio lavora (quasi, a seconda delle sovrapposizioni di sfalcio e voltatura) 4 passate di falciacondizionatrice da 2,5-2,6 m di larghezza di lavoro effettiva. Una macchina produttiva, che, come sanno in molti, nelle finestre temporali brevi dei mesi estivi in cui si possono incontrare temporali improvvisi, può diventare un vero Jolly da giocare per permettere l’essicazione anticipata del prodotto.

ORGANI DI LAVORO


Le dita dei rotori di lavoro sono a colori alterni

Le dita dei rotori di lavoro, accoppiate a due a due e installate sui bracci con bullone e dado singoli, sono a colori alterni per lasciare un riferimento chiaro all’operatore quando deve focalizzarsi su uno di essi. A rotori alterni infatti, i denti sono rossi e neri, più facilmente individuabili. Sono denti inclinati ed alterni, sinistri e destri, a seconda del senso di rotazione: è anche più facile individuare subito il pezzo di ricambio e sostituirlo proprio grazie al colore. Ogni ruota di appoggio del rotore ha regolazione di altezza ed inclinazione meccaniche, oltre che potersi equipaggiare in optional di una protezione dal lato dove si aggancia il braccio di sostegno: questa lamiera consente al prodotto raccolto di fluire oltre la ruota senza creare intoppi.

TELAIO E STRUTTURA

L’attacco al trattore è di tipo semi-portato a due punti, con perno pivotante alla trave del telaio principale, così da lasciare libero l’attrezzo di muoversi sull’asse d’imbardata per poter curvare senza recare danni e lavorare uniformemente. Gli 8 giranti sono suddivisi in più sezioni, le due esterne unitarie e le altre a coppie, al momento della chiusura due giranti rimangono sotto, due coppie esterne e i laterali singolarmente vengono riposti verso il centro. Il moto tra i singoli snodi, uno per ogni rotore, è garantito grazie alle guide Digit a dita, semplici da ispezionare e manutenere grazie agli sportelli.

PTO E IDRAULICA

540 o meglio – se il trattore riesce a bassi regimi – 540E per l’azionamento del voltafieno. Solo due i distributori idraulici richiesti: un singolo effetto per consentire l’apertura e la chiusura degli organi di lavoro ed un doppio effetto per controllare il movimento del carrello posteriore di trasporto. Semplice ed efficace, le regolazioni riguardo agli organi di lavoro sono tutte meccaniche. La PTO passa sotto al timone principale e raggiunge, in due sezioni allineate, la scatola di rinvio. Da qui l’albero di trasmissione passa all’interno del telaio.

MANUTENZIONE

La manutenzione sotto certi aspetti è migliorabile: sono davvero numerosi gli ingrassatori dell’attrezzo e alcuni sono difficili da raggiungere in posizione di lavoro. 4 di questi, infatti, sulle estremità delle ali, devono essere ingrassati a coppia: due in posizione di lavoro e due in quella di trasporto. Per quest’ultima posizione però è necessario arrampicarsi sull’attrezzo per arrivarci. Per la restante parte d’ispezione, soprattutto dei giunti della trasmissione del moto, basta mettere in posizione di lavoro l’attrezzo e aprire gli sportelli all’altezza dei giunti rotativi: questi basta ingrassarli leggermente a vista (non hanno ingrassatore) per far si che in fase di lavoro si intersechino in modo fluido e senza danneggiarsi.

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